Questa mattina vado a fare la spesa. Mi piace andare al mercato del mio quartiere, lo preferisco al supermercato, soprattutto per la frutta e la verdura. Vado sempre dallo stesso signore, minuto e simpatico, che mi consiglia cosa prendere e cosa invece no per la settimana.

Lo fa perché conosce esattamente da dove proviene e qual è la qualità di quello che offre.

Su questi banchi probabilmente non ci sono frutti tropicali in ogni stagione dell’anno, ma si trovano frutta e verdura di stagione, quelle che nascono e crescono in un determinato momento dell’anno nella zona del mondo in cui ci troviamo.

Un’alimentazione sana, corretta e sostenibile prevede anche una scelta di prodotti a km0, prodotti cioè che nascono vicino a noi, dalle nostre parti.

Questa scelta non solo aiuta a inquinare meno il pianeta (evitando il trasporto a lungo raggio della merce) ma sostiene anche l’economia di prossimità.

E’ la natura che ci dice quando mangiare cosa: ad esempio qui, in Lombardia, in autunno mangiamo cachi, zucche e castagne; a Natale i protagonisti della tavola sono i mandarini, in primavera le fragole e in estate l’anguria.

Un altro concetto importantissimo per una dieta sostenibile è il “non spreco”: si usa tutto, non si butta via nulla, non si fa andare a male il cibo, si riutilizza il pane del giorno prima (basta metterlo in forno con la funzione corretta e il gioco è fatto), ci si inventa ricette “svuotafrigo” prima di tornare a fare la spesa.

Buono, sostenibile e senza spreco: questo dev’essere il nostro motto!