Camila Tips 3: come è cambiato il nostro approccio alla moda

Si fa un gran parlare di sostenibilità, ma poi nel pratico alle volte non è chiarissimo a cosa ci si riferisca.
In realtà la sostenibilità ha a che fare con l’etica, il buon senso, e il cercare di vivere bene impattando il meno possibile sul pianeta, in tutti gli ambiti della nostra vita.

Oggi volevo fare una riflessione sulla moda sostenibile, o slow fashion.
Quando si parla di moda sostenibile si fa riferimento ad un approccio diverso al consumo e all’acquisto di capi di abbigliamento ma non solo, anche al mantenimento e riutilizzo che facciamo dei vestiti.

Sapere come e dove comprare i capi di abbigliamento, informarci sulla filiera di produzione, verificare che i brand non sfruttino il lavoro minorile, queste sono tutte pratiche che per quanto possano sembrare piccole, hanno invece il potere di cambiare il mondo.

Banalmente, anche solo il fatto di riciclare gli abiti tra amiche è di per sé un esempio di moda sostenibile, la mia amica Ilaria mi passa i vestiti che ha comprato per sua figlia e dopo averli utilizzati prima per Viola, poi per Sole, li passo a mia volta alla mia amica Silvia per la sua piccola Margherita….

Ecco che già un solo vestito ha avuto più vite e noi abbiamo applicato un principio dello slow fashion.

Il consumismo tipico degli anni Ottanta e Novanta, sta lasciando il posto ad una consapevolezza individuale necessaria a far la differenza nella preservazione del pianeta.
Anche come laviamo è importantissimo, il non spreco dell’acqua e di detersivo, l’attenzione ai tipi di lavaggi con la giusta temperatura e all’ora in cui facciamo le lavatrici, per risparmiare energia, tutti questi piccoli gesti, sommati, fanno alla fine, una grande differenza.

In sintesi chi compra fa una scelta e con il suo acquisto ha il potere di cambiare la direzione di grandi aziende, facciamo le scelte giuste e premiamo chi ha a cuore l’ambiente e la sostenibilità.